Impruneta

Eventi e attività sul territorio imprunetino

Entra

Eventi a Impruneta

terracotta impruneta

Eventi Comune di Impruneta https://www.comune.impruneta.fi.it/it/events

Festa dell'Uva

Festa dell'Uva

Per la prima volta in ITALIA, nel 1926, si è celebrata ad Impruneta la festa dell'Uva. Sospesa durante la guerra l'usanza fu ripresa nel 1950 e da allora si è sviluppata sempre più facendo affluire all'Impruneta turisti italiani e stranieri. La sfilata dei carri allegorici costruiti nei quattro rioni del paese: Fornaci, Pallò, S. Antonio e Sante Marie rappresenta l'aspetto più importante e conclusivo della festa. Grande rivalità esiste nei rioni nei giorni che precedono e che seguono la festa. Quel giorno e nei giorni precedenti si svolgono varie iniziative e degustazione di uva e vino; vengono esposti anche prodotti dell'artigianato locale. La Festa dell'Uva si svolge di solito l'ultima domenica di Settembre.
I quattro rioni dal 1994 sono coordinati dal Comitato Rionale Imprunetino, associazione costituita per avere un riconoscimento legale e fiscale. Nulla è cambiato all'interno dei rioni per quanto riguarda l'allestimento dei carri allegorici.
"Il Rione delle Fornaci"
Questo è il rione che deve il nome ai luoghi in cui viene effettuata la lavorazione del cotto ed è proprio dalla terra che, plasmata, regala orci, mattoni, vasi. E' dal lavoro dell'uomo che nasce il rione delle Fornaci. Rosso è il suo colore.
"Il Rione delle Sante Marie"
Celeste è il colore del Rione delle Sante Marie che prende il nome dall'omonimo Monte situato al centro del territorio del rione stesso. Questo comprende la parte di paese che si estende dalla piazza Buondelmonti, alle spalle della Basilica, fino al confine col comune di Greve in Chianti.
"Il Rione del Pallò"
Verde è il colore del rione del Pallò come le Pinete che hanno dato il nome all'Impruneta, i boschi e i campi che lo circondano. E verdi sono le foglie delle viti che danno il buon vino. Il curioso nome del Pallò si fa derivare, invece, dall'esistenza, nell'antichità di un luogo pianeggiante usato per il gioco delle bocce: il pallaio. Ed è per questa ragione che sullo stemma del rione appaiono tre bocce rosse sopra ad un pampano argentato.
"Il Rione del Sant'Antonio"
In vetta al Monte S. Antonio, collinetta boscosa che scende quasi a sfiorare la bella piazza dell'Impruneta, si trova una cappellina dedicata all'omonimo Santo. Per questo, il rione che si stende alle falde di questa collina, sul lato ovest, è il rione "S. Antonio". Il colore della sua bandiera è il bianco. Delle sue strade alcune corrono nel centro storico del paese, altre, quelle periferiche, si affacciano su un panorama stupendo, fatto di dolci vallate, di prati e di boschi.

Fiera Di San Luca

Fiera di San Luca

La Fiera di San Luca, le cui origini sono certamente legate al Medioevo, si tiene in Ottobre nella settimana in cui cade la festa del Santo patrono (18 Ottobre). La vicinanza alla città, l'importanza soprattutto in passato come mercato di bestiame (Impruneta rappresentava la principale strada di transito, e quindi di sosta, nel periodo della transumanza di mandrie e mandriani in esodo dal Pratomagno verso la più calda Maremma) e l'occasione di potersi recare in pellegrinaggio alla Venerata Immagine della Madonna e di poter fare una scampagnata sul vicino Poggio delle Sante Marie, hanno sempre stimolato un eccezionale concorso di folla alla fiera dell'Impruneta, una delle più importanti della Toscana.
Oggi, in Fiera oltre alla contrattazione di bovini e cavalli, alla presenza di moderne macchine agricole, al luna park, ed alle iniziative tradizionali, si sono aggiunte manifestazioni sportive e culturali di notevole interesse. La Fiera propone numerose iniziative mirate alla commercializzazione dei prodotti locali, essenziali per lo sviluppo futuro di tutto il comprensorio imprunetino.

Presentazione del territorio

territorio di impruneta

Sui verdi colli fiorentini tra Firenze e il Chianti, tra le valli dei fiumi Greve e Ema, si trova l'Impruneta, centro noto in tutto il mondo per la lavorazione delle terrecotte nonché per il vino e l'olio di produzione locale.
Situata in prossimità del casello Firenze Impruneta dell'Autostrada A1 e del raccordo Firenze - Siena, l'Impruneta è servita dalla SS 2 Cassia e dalla SS 222 Chiantigiana ed è collegata con Firenze da un servizio regolare di autobus. Le risorse principali sono dovute all'agricoltura, alle terrecotte e al turismo. Notevoli e vari sono i percorsi turistici che vedono l'Impruneta come tappa d'obbligo. Già abitata in epoca etrusca e romana, durante il Medioevo divenne capoluogo di una lega del contado fiorentino, sotto il patronato dei Buondelmonti e fu legata alle vicende politiche ed economiche della vicinissima Firenze. Il vero centro propulsore della comunità imprunetina fu la Pieve di S. Maria che, fondata nel 1060, divenne in poco tempo un importante santuario mariano. La Pieve, originariamente in stile romanico, subì nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamentitanto da conservare attualmente solo la cripta originaria, mentre la chiesa presenta un sobrio aspetto rinascimentale. Al suo interno sono conservate opere di importanti artisti quali Michelozzo e Luca della Robbia e vi si venera una miracolosa icona della Madonna, la "Signora delle Acque", che la tradizione vuole dipinta dall'Evangelista Luca e ridipinta nel 1758 da Ignazio Hugford. Il culto della Madonna dell'Impruneta ha favorito nel corso dei secoli l'accumulo di preziosi doni ed ex-voto conservati oggi nel Museo di Arte Sacra. L'arte della terracotta, fiorente già in epoca etrusca, fu sperimentata con successo da molti artisti tra i quali Luca della Robbia. Impruneta è il capoluogo della lavorazione del cotto, produzione che risale al '300 e che ha fornito manufatti per ville , palazzi e chiese. Se ne trovano testimonianze artistiche in moltissime costruzioni e vie del paese, in particolare con soggetti mariani tra cui una Madonna del XVIII secolo, in via Paolieri; presso la Fornace Agresti, oggi chiusa ma operante già nel 1715 e che ha conservato a tutt'oggi l'originaria struttura con forme, stampi e attrezzi d'epoca. Qui il comune ha realizzeto il Museo della Terracotta. Insomma il cotto imprunetino è elemento caratterizzante e distintivo dell'architettura e del paesaggio toscano. Le chiesette romaniche come S. Miniato a Quintole, S. Lorenzo alle Rose e S. Pietro a San Gersolè, la villa Larderel e la villa Corsini a Mezzomonte, i numerosi borghi sparsi nel territorio sono meta ideale per riposanti passeggiate. Di grande qualità l'olio extravergine dell'Impruneta, ingrediente basilare di molti piatti della cucina toscana, e il vino Chianti dei Colli Fiorentini. La Festa dell'Uva, che si tiene alla fine di settembre, e la Fiera di San Luca, che da secoli si tiene il 18 ottobre, sono due buone occasioni per visitare questa bella cittadina alle porte di Firenze.

Storia

Storia di impruneta

Un raggruppamento di piccoli borghi brevidistanti compreso tra le valli della Greve e dell'Ema e caratterizzato da ampie pinete che ricoprono il poggio su cui risiede il paese.
È questa l'immagine di Impruneta che ci viene tramandata nel corso del tempo dai ricordi e dalle testimonianze di attenti osservatori della realtà toscana. Ma la bellezza del paesaggio non è l'unica prerogativa di questo territorio: ad essa si unisce l'interesse per la sua affascinante storia. Una storia secolare che ha sicuramente un'origine remota, come dimostrano i reperti archeologici qui rinvenuti che rivelano tracce di insediamenti etruschi e i toponimi di alcune località che ne attestano la presenza romana. È comunque in epoca medioevale che Impruneta acquista un ruolo di rilievo, assumendo la guida di una delle 72 leghe del contado fiorentino. Per 5 secoli la comunità imprunetina fu sotto la protezione della nobile famiglia dei Buondelmonti che dal castello di Montebuoni, situato su un poggio sovrastante la valle della Greve, esercitò il proprio dominio sul territorio circostante. Il borgo di Montebuoni, posto ai piedi del colle, fu un passato luogo di sosta per i viandanti e i pellegrini che percorrevano la via Romana. Del castello oggi non restano visibili che poche pietre, dopo la sua distruzione nel 1135 da parte della Repubblica Fiorentina che non apprezzava che gli scambi commerciali con Siena venissero regolati dai pedaggi imposti dai Buondelmonti.
Dopo la distruzione del castello, i Buondelmonti esercitarono il giuspatronato sulla Pieve di Santa Maria all'Impruneta. Consacrata nel 1060 dal cardinale Umberto di Selva Candida, la Pieve divenne ben presto celebre per il culto della veneratissima Immagine della Vergine e del suo miracoloso ritrovamento. La Sacra Immagine della Signora delle Acque fu portata molte volte in processione da Impruneta a Firenze per chiederne i miracoli sia in periodi di siccità (nel 1534, come ricorda nelle sue Memorie Istoriche Giovan Battista Casotti) che in quelli di grandi piogge (nel 1368 e nel 1392) o per infondere coraggio alla popolazione, come nel caso dell'assedio alla città da parte degli Spagnoli nel 1529. Del resto, Impruneta ha sempre dimostrato nel corso dei secoli un forte vincolo con Firenze. Oltre che per la presenza del santuario mariano e per l'espansione nel suo territorio della proprietà cittadina, ciò fu dovuto anche allo sviluppo di un caratteristico settore produttivo imprunetino: la lavorazione del cotto. Una produzione avviata già alla fine dell'XI secolo, ma che si affermò nell'arte e nella tradizione fiorentina grazie all'alto livello artigianale delle fornaci dell'Impruneta. Prestigiose opere architettoniche come la Cupola di Santa Maria del Fiore, realizzata dal Brunelleschi con embrici delle fornaci imprunetine, gli splendidi pavimenti di tanti palazzi fiorentini, le raffinate decorazioni con oggetti in terracotta delle ville signorili sono solo alcuni esempi di una vera e propria "civiltà del cotto" sviluppatasi nell'area imprunetina. Meta di numerosi pellegrinaggi, Impruneta, trovandosi al centro di importanti vie di comunicazioni, attirò anche folle di pastori e di mercanti: ciò favorì la nascita di un importante mercato di bestiame, che ben presto si trasformò nella tradizionale Fiera di S. Luca, dal nome del patrono del paese.
Divenuta Potesteria del Galluzzo, la Lega fu suddivisa nel 1536, grazie ad un'ordinanza di Alessandro dei Medici, in quattro quartieri: Legnaia o San Piero a Monticelli, Santa Margherita a Montici, Sant'Alessandro a Giogoli e S. Maria all'Impruneta, quest'ultimo formato a sua volta da nove "popoli". Con la trasformazione della Potesteria in Comune, nacquero i ventuno "popoli" della nuova comunità del Galluzzo: antichi borghi plebani che hanno così dato origine alle attuali frazioni di Impruneta.
Divenuto comune autonomo nel 1929, anche Impruneta ha conosciuto, con la crisi della mezzadria, le trasformazioni del settore produttivo agricolo con i segni di un esodo rurale che, pur non producendo regresso demografico, ha fatto confluire le popolazioni nei due centri principali: Impruneta e Tavarnuzze, frazione composta da circa seimila abitanti.
Oggi Impruneta, un comune che nel suo insieme conta circa 15.000 residenti, è un paese moderno che riesce a valorizzare con iniziative qualificate le sue aziende agricole e imprese del cotto, rilanciando al tempo stesso, con un'attenta opera di promozione, la sua naturale vocazione turistica. Ne sono testimonianza nel corso dell'anno le tradizionali feste e fiere, le nuove manifestazioni e rassegne, l'intensa attività culturale: appuntamenti che costituiscono per gli abitanti ed i visitatori il ricco patrimonio di una comunità proiettata nel futuro.

Arte

territorio di impruneta

Un viaggio alla scoperta delle testimonianze artistiche presenti nel territorio imprunetino inizia necessariamente da una visita alla Basilica di Santa Maria all'Impruneta. Celebre per il culto mariano nato dal ritrovamento dell'Immagine della Madonna, la Basilica, con i caratteristici loggiati che si affacciano sulla vasta piazza Buondelmonti, si presenta oggi con un sobrio ma solenne aspetto tardo cinquecentesco.
L'edificio con cripta e torre campanaria di origine romanica e l'interno a navata unica e soffitto a capriate lignee, è stato più volte ristrutturato nel corso dei secoli. La Basilica, oltre a custodire significative opere robbiane, e in uno dei due tempietti michelozziani, l'Immagine della Vergine, (opera attribuita dalla tradizione a San Luca Evangelista e ridipinta dall'inglese Ignazio Hugford nel 1758), conserva pregevoli opere d'arte quali i dipinti seicenteschi di Jacopo Chimenti detto l'Empoli e di Matteo Rosselli, una Crocefissione di Luca della Robbia, la Natività della Vergine di Domenico Cresti detto il Passignano e il Martirio di San Lorenzo di Cristofano Allori. Presso la Sala Silvani della Basilica si trova il Museo del Tesoro di Santa Maria all'Impruneta, inaugurato nel luglio del 1987. Il museo, suddiviso nelle sezioni degli Argenti e dei Codici Miniati, costituisce una raccolta di rilevante interesse storico e di grande fascino artistico. Nella prima sezione, che raccoglie opere di grande raffinatezza, spiccano i doni offerti alla Vergine in occasione delle processioni del 1633 e del 1711, il nucleo degli oggetti di cristallo di rocca donati dalle granduchesse medicee ed altre oreficerie, tra cui una croce del Ghiberti ed un crocifisso seicentesco realizzato presumibilmente nelle botteghe granducali. La sezione dei Codici Miniati è formata da 11 splendidi codici miniati di cui sette manoscritti del XIV secolo e quattro cinquecenteschi, nei quali il fregio laterale assume spiccate funzioni decorative. Da segnalare nell'ultima sala il cuscino e il velo rinvenuti nel sepolcro del vescovo di Fiesole Antonio degli Agli, mecenate della Pieve di Santa Maria. Ma la Basilica di Santa Maria non è certo l'unico antico edificio religioso presente nel territorio di Impruneta. Situate nel verde delle colline tra "poggi ed olivi" o in corrispondenza di strette ma panoramiche strade, vi sono chiese dalle remote origini che conservano, anche se rimaneggiate, il fascino antico. È il caso della chiesa di San Lorenzo a Colline, di cui si hanno notizie sin dal 1156. Nel XIII secolo ne ebbero il patronato i Rossi d'Oltrarno ed i Buondelmonti, in seguito la protezione passò ai Capitani di Parte e poi al Granducato; ristrutturato quasi totalmente, l'edificio dell'aspetto originario mantiene il soffitto a cavalletti. Un'altra graziosa chiesa di indubbio fascino è quella di San Miniato a Quintole con interno trecentesco caratterizzato da uno stile architettonico elegante e severo reso moderno da un restauro; la chiesa conserva un frammento di affresco raffigurante la Madonna col Bambino, dell'inizio del XIII secolo, mentre nell'abside è collocata una Madonna e quattro Santi. Anche altre chiese del territorio imprunetino racchiudono interessanti opere d'arte: nell'interno cinquecentesco della chiesa di San Lorenzo alle Rose, risalente al mille, è possibile ammirare un'Annunciazione con ai lati i santi Giovanni Battista e Lorenzo attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio e, nella cappella laterale alla sinistra del presbiterio, una tavoletta a sesto acuto raffigurante la Madonna col Bambino attribuita a Taddeo Gaddi. Anche la chiesa di San Pietro a Montebuoni, situata sulla sommità del colle omonimo, antico feudo della famiglia Buondelmonti, custodisce una tavola, di scuola giottesca, raffigurante l'immagine della Vergine col Figlio.
Altre opere del seicento e una Madonna col Bambino di Alessandro Allori, datata 1582, sono conservate nella chiesa dei Santi Stefano e Caterina a Pozzolatico. Questa località, dove risiedeva il popolo più numeroso dell'intero piviere, fu luogo di residenza di nobili famiglie fiorentine come gli Strozzi o, in particolare, i Ricci, signori locali e patroni della chiesa a partire dalla seconda metà del trecento. Ma non sono solo le chiese a testimoniare il rapporto tra religiosità e arte nel territorio imprunetino. Sono infatti numerose le targhe e i tabernacoli in cotto che testimoniano la nascita e lo sviluppo del culto mariano (ad esempio il ritrovamento della Madonna dell'Impruneta, terracotta del secolo XVIII opera di Clemente Vatini ed oggi posta in via Paolieri) o che ripropongono episodi significativi della vita della Madonna come le terrecotte rappresentanti l'Annunciazione, collocate in via del Desco, a Bagnolo e a Quintole. Alcuni tabernacoli sono dedicati a santi cari alla devozione popolare: è il caso della terracotta del XVIII secolo situata nei pressi dell'antica chiesa di San Lorenzo alle Rose e della villa Torrigiani che raffigura San Michele Arcangelo, un santo particolarmente caro alla devozione popolare. In tal senso, un altro esempio è rappresentato anche dal tabernacolo di ampie dimensioni parzialmente dipinto, collocato a Monteoriolo all'incrocio fra via Sant'Isidoro e la via Imprunetana per Pozzolatico: la terracotta, raffigurante la Vergine con Santi e risalente agli inizi del XVIII secolo, riporta un albero che separa le due figure di santi, evidente simbolo della zona agricola. Segno della devozione popolare sono anche le figure dei due santi: il patrono degli agricoltori Sant'Isidoro e San Carlo Borromeo, protettore contro il contagio. La grande tradizione imprunetina della produzione del cotto è presente anche nelle decorazioni artistiche dei giardini di numerose ville signorili. Le due aquile in terracotta, di manifattura locale di fine settecento, collocate sui pilastri di ingresso della villa Le Sodera, una dimora signorile costruita nel XVI secolo dalla famiglia Papi ed ampliata dai baroni Ricasoli fra il '500 e il '600, sono chiaramente ispirate all'analogo esemplare del Giambologna conservato al Bargello di Firenze.
E' a Mezzomonte negli ampi spazi aperti della villa Corsini, una villa appartenuta anche a Lorenzo de' Medici e una tra le più importanti del territorio imprunetino per la bellezza della struttura e degli ornamenti, vasi, statue e trofei in terracotta creano con naturalezza suggestivi effetti di coreografia di ambiente. Viaggiare alla ricerca dei luoghi storici di Impruneta e del suo territorio significa, del resto, prendere visione di quello che è stato definito un "giardino" fra le colline dove le bellezze artistiche si fondono con quelle naturali. La presenza di chiese ed oratori, i resti dei castelli medioevali, le numerose ville signorili, le tipiche case coloniche, danno vita ad un paesaggio che reca fortemente l'impronta dell'uomo: un territorio dove convivono e si fondono arte e natura.

I prodotti della terra

prodotti del territorio di impruneta

Gli ampi vigneti, gli oliveti, gli alberi da frutto insieme alle grandi case coloniche sparse nella campagna imprunetina, sono le tracce evidenti di un suggestivo paesaggio agrario, costruito dall'uomo nel corso dei secoli. Un territorio che mostra i segni della sua lunga storia attraverso un fitto reticolo di tipici borghi e antiche chiese parrocchiali che si affiancano a numerosi edifici rurali, in gran parte ristrutturati e destinati ad uso residenziale dopo essere stati abbandonati negli ultimi trent'anni in seguito al consistente esodo dalle campagne.
Pinete e aree boschive sono presenti attorno al capoluogo: lungo il sentiero che conduce alla sommità del Monte S. Antonio, una zona destinata in parte a parco pubblico, è possibile passeggiare tra una ricca vegetazione caratterizzata da bosco misto con macchia bassa e latifogli. La presenza di cipressi, aceri e lecci tra pini domestici, cisti e viburni, rende ancor più caratteristica quest'area verde di circa tre ettari. Il paesaggio agrario imprunetino conserva ancora in gran parte i suoi caratteri tradizionali: una larga presenza di coltura promiscua (campi di cereali associati a vite e ulivi), tipica della mezzadria poderale. I vigneti specializzati e gli oliveti della campagna imprunetina attestano la presenza di colture specializzate dai risultati di alta qualità.
Grazie al Consorzio dei Produttori Agricoli, costituito nel 1989 da diversi produttori imprunetini e dall'Amministrazione Comunale, la tutela della tipicità e della qualità dell'olio extra vergine e del vino di Impruneta è ampiamente garantita. Inoltre, nel quadro di un'attività che intende privilegiare la conservazione del territorio, il Consorzio ha iniziato a svolgere nei campi di Impruneta una lotta guidata attraverso un monitoraggio dei parassiti ed un uso molto limitato dei prodotti chimici. Due sono le etichette di qualità create dal consorzio:
BUONDELMONTE per l'olio extra vergine di oliva di Impruneta.
Prodotto con olive raccolte a mano unicamente dagli olivi presenti sulle colline di Impruneta, il "Buondelmonte" è un olio extra vergine d'oliva con precise caratteristiche chimiche ed organolettiche. Il clima "freddo" al limite della coltivazione dell'olivo, i terreni mediamente argillosi, una varietà di olivi eccellenti, come la "Madonna dell'Impruneta", consentono di produrre olive di qualità elevata. Conservate in cassette per un brevissimo periodo, le olive seno poi lavorate in frantoi a macine o con gramolatrici, che permettono di avere un'olio con caratteristiche speciali. L'olio extra vergine d'oliva "Buondelmonte" è particolarmente adatto per il consumo a crudo, dove esalta il suo gusto, come, ad esempio, nella "fettunta" o in ricchi pinzimoni.
PRUNELLINO per il vino rosso locale.
L'altro prodotto con etichetta creata dal Consorzio è il "Prunellino", un vino Chianti giovane che unisce la sapienza di ieri alle tecniche dell'enologia moderna. Ottenuto da uve raccolte nei territori imprunetini con prevalenza di Sangiovese e Canaiolo, con macerazione carbonica del 30%, il "Prunellino" si presenta come un vino di medio corpo, dal colore rosso rubino di media intensità con riflessi tendenti al violaceo. Un vino dal profumo fresco, intenso, piacevolmente fruttato e dal sapore vivace e armonico nei suoi componenti. Un vino che testimonia lo spirito innovativo e l'amore per la propria terra che anima i viticoltori imprunetini.

Sulle vie del cotto

le terrecotte di impruneta

L'arte della terracotta rappresenta per l'intera comunità imprunetina un patrimonio di grande valore e prestigio. Qui, in questo territorio così ricco di argilla di ottima qualità, il qualificato lavoro di famiglie di fornaciai, che si tramandano da secoli antiche tecniche e particolari metodi di lavorazione, ha fatto sviluppare una "civiltà del cotto" che ancora oggi, grazie alla presenza delle numerose aziende locali che operano nel settore, è viva e presente.
> Sin dal XIV secolo i fornaciai imprunetini con le loro botteghe artigiane hanno costituito una comunità produttiva dinamica che è riuscita a far conoscere in tutto il mondo i propri manufatti: dagli oggetti d'uso domestico a quelli d'ornamento e decoro, dai materiali edilizi per chiese, palazzi. signorili e case coloniche alle targhe e ai tabernacoli in cotto. Questi sono assai diffusi in tutto il territorio imprunetino vista l'importanza del culto mariano: raffigurazioni relative al ritrovamento della Sacra Immagine, ad episodi e vicende della vita della Madonna, ai santi oggetto di devozione popolare sono infatti visibili sulle facciate di alcune case, all'incrocio di alcune strade di comunicazione o lungo le vie che collegano le varie frazioni. Se percorriamo ad esempio la via Imprunetana per Tavarnuzze, possiamo osservare alcune terrecotte settecentesche rappresentanti l'Immacolata Concezione, la Madonna con il Bambino e l'Annunciazione. Così come procedendo lungo la via Imprunetana per Pozzolatico è possibile ammirare nei pressi della frazione di Pozzolatico, un'immagine di Santa Caterina de' Ricci in terracotta ottocentesca con cornice centinata. E ancora: a Baruffi e ad Erta a Quintole vi sono due esemplari del XVII e del XVIII secolo in stile rustico raffiguranti la Madonna col Bambino e modellate su illustri esempi fiorentini del '400; a Quintole è presente un'Annunciazione in terracotta con cornice centinata in pietra serena del XVII secolo.
Oltre ai molti tabernacoli sparsi nel territorio, come non ricordare inoltre gli arredi in cotto collocati nei giardini di ville signorili? E ancora: basterà entrare nei suggestivi chiostri della Basilica di Santa Maria all'Impruneta per ammirare, rispettivamente nel chiostro superiore e in quello grande, due orci a beccaccia di manifattura fiorentina del XIV-XV secolo a forma di giara allungata ed un esemplare di recente fabbricazione. Un viaggio ideale lungo le "vie del cotto" potrebbe concludersi lasciando Piazza Buondelmonti per giungere in via Fornaci al cospetto di un'antica struttura artigianale: la Fornace Agresti. Non più funzionante dal 1990, la fornace appartenuta alla famiglia Agresti, fornaciai locali di cui si hanno notizie attraverso la decima granducale del 1715, è stata di recente acquisita da Comune di Impruneta che intende restaurarla e realizzarvi un museo destinato a promuovere e documentare la tradizionale attività del cotto a Impruneta. La struttura originale di questa antica fornace, che al suo interno conserva ancora forme, stampi e attrezzi dell'epoca, non ha subito rilevanti modifiche con la sola eccezione del portico esterno che venne aggiunto successivamente per farvi essiccare i manufatti. È questo un ulteriore esempio di una prestigiosa tradizione che oggi si rinnova grazie al lavoro delle numerose botteghe artigiane, delle aziende a conduzione familiare e delle imprese industriali che non hanno mai smesso di richiamarsi con creatività e professionalità agli insegnamenti del passato.

Patrimonio archeologico

il patrimonio archeologico di impruneta

Il patrimonio archeologico proveniente dal Comune di Impruneta, che presenta i reperti relativi all'area sacra etrusca e romana localizzata nel centro urbano, è oggetto da alcuni anni di un progetto di studio e valorizzazione. Questo progetto è nato dalla necessità di studiare i numerosi e significativi ritrovamenti che nel corso del tempo sono stati fatti nel territorio Imprunetino e di comprendere quale tipo di insediamento aveva giustificato tali importanti presenze. Il programma di ricerca in corso di realizzazione procede su due interrelati: lo studio dei materiali archeologici e la ricerca territoriale.
La denominazione stessa del progetto, "Paesaggi Scelti", denuncia la necessità di comprendere l'uso del territorio fatto dai vari gruppi umani che lo hanno abitato. Nell'ambito della iniziativa progettuale è sentita come esigenza fondamentale la promozione di occasioni per la divulgazione e la fruizione di risultati della ricerca, destinate ai visitatori esterni, ma finalizzate in particolare al coinvolgimento e all'informazione dell'utenza residente.

Quando il rame era oro

rame di impruneta

Nella comunità Imprunetina ha avuto grande importanza in passato il lavoro minerario. I lavori effettuati all'Impruneta erano finalizzati alla ricerca di minerale di rame. Nel secolo scorso, così come nei secoli precedenti, questo metallo aveva un valore di mercato molto maggiore di quello attuale, tanto da giustificare gli investimenti anche cospicui che alcune società, a capitale prevalentemente straniero, intrapresero all'Impruneta dalla metà dell'Ottocento fino al 1941.
Non si hanno notizie certe sui lavori minerari nei secoli precedenti, ma è molto probabile (alcune testimonianze archeologiche sembrano testimoniarlo) che il rame dell'Impruneta fosse conosciuto ed estratto anche al tempo degli Etruschi. Nelle rocce che costituiscono i colli circostanti il paese furono trovati all'inizio del secolo blocchi di rame puro, i quali, per le loro dimensioni eccezionali, furono spediti nei principali musei delle capitali d'Europa, rendendo famosa l'Impruneta proprio per queste particolarità mineralogiche.
Nei pressi di una vecchia miniera nel gennaio del 1998 è stato trovato un enorme blocco di rame puro di oltre sei quintali di peso. Questo blocco, nonché testimonianze delle vecchie miniere, possono essere ammirati ad Impruneta.

Luoghi da visitare a Impruneta

Luoghi da visitare a Impruneta

IMPRUNETA è raggiungibile dall'autostrada A1 (casello Firenze-Certosa), dalla SS2 Cassia, dalla SS222 Chiantigiana, in treno e areo fino a Firenze e da Firenze con servizio pubblico di autobus.
IMPRUNETA: Arrivati in piazza Buondelmonti si possono ammirare la Basilica, antica Pieve romanica (1060), rinnovata e ampliata con un portico e una torre campanaria dal 400 Zoom all'800.All'interno, rinascimentale, ai lati del presbiterio, due edicole attribuite a Michelozzo (1456) decorate con terrecotte invetriate di Luca Della Robbia; in quella di sinistra si conserva l'immagine della Madonna dell'Impruneta. Annesso alla chiesa il museo del tesoro conserva argenti, codici miniati rinascimentali e nella sala del Silvani il bassorilievo marmoreo raffigurante il ritrovamento dell'immagine della Madonna e una croce astile in lamiera d'argento. Pinete e aree boschive sono presenti attorno al capoluogo: lungo il sentiero che conduce alla sommità del Monte S. Antonio, una zona destinata in parte a parco pubblico, è possibile passeggiare tra una ricca vegetazione caratterizzata da bosco misto con macchia bassa e latifogli. La presenza di cipressi, aceri e lecci tra pini domestici, cisti e viburni, rende ancor più caratteristica quest'area verde di circa tre ettari da visitare il NINFEO DI FILOMELA. Gli appassionati di sport possono visitare i campi del golf all'Ugolino.
TAVARNUZZE: Abitato di origine moderna il cui sviluppo fu favorito dalla presenza della strada postale Senese e poi dalla strada statale, cosiddetta Cassia per Siena e Roma. Pittoresco è l'abitato della Vallombrosina a picco sopra gli Scopeti, dove in una piccola cappella sono i resti di un affresco trecentesco, in parte rifatto da Paolo Schiavo. Il borgo di Montebuoni fu un forte castello dei Buondelmonti e conserva tracce di antichità, nella chiesa parrocchiale di San Pietro si distingue una tavola di scuola fiorentina del 300. Non lontano da Le Rose, un viale di cipressi porta dalla via Senese alla Villa Antinori, dell'inizio del Cinquecento, ma rinnovata nelle decorazioni nel secolo successivo.
BAGNOLO: Piccola frazione sulla strada che da Tavarnuzze porta a Impruneta, vi nacque nel 1182 da umile famiglia Francesco Accursio famoso giureconsulto. Una villa cinquecentesca, chiamata Villa Accursio, sorge nel luogo dove nacque Francesco, ricordato da una statua e da una lapide. La Bifonica, in un caratteristico paesaggio di pini e cipressi, è un antico eremo la cui leggenda è collegata alla Madonna di Impruneta.
POZZOLATICO: Testimonianza più cospicua di antichità è la chiesa di Santo Stefano che nasconde strutture Romaniche sotto i rifacimenti della seconda metà del Seicento, mentre il campanile è Zoom trecentesco. All'interno vi si conserva una tavola attribuita a Jacopo del Casentino. Anche a San Gersolè la chiesa parrocchiale di San Pietro in Gerusalem conserva strutture medievali, pur essendo stata restaurata nel secolo scorso. Sempre a San Gersolè la Torre Rossa, che nel medioevo fu dei Gherardini, si presenta oggi nell'aspetto del grandioso rifacimento seicentesco. A Mezzomonte la grandiosa villa cinquecentesca trasformata da Bartolomeo Panciatichi, appartenne per pochi anni anche a Lorenzo il Magnifico, mentre alla metà del 1700 passò ai Corsini. Infine da ricordare la settecentesca Villa Larderel dove nel 1869 fu celebrato il matrimonio morganatico tra Vittorio Emanuele II e la Contessa di Mirafiori; ora, ampliata, è sede del Collegio femminile dell'opera fondata da Don Gnocchi.
FERRONE: La località è situata sulla strada che da Falciani porta a Greve in Chianti ed è conosciuta perché vi si è sviluppata la produzione di cotto dell'Impruneta.

Agriturismo a Impruneta, Firenze

Agriturismo Inalbi

Agriturismo Inalbi

Impruneta, Firenze

L'Agriturismo Inalbi offre una splendita veduta sul Pratomagno....
Sito web: www.inalbi.it
E-mail: info@inalbi.it
Tel. +39 055 2011797
Agriturismo Olmigrossi

Agriturismo Olmigrossi

Impruneta, Firenze

L'agriturismo nasce dal recupero di un complesso rurale dei primi del 1800....
Sito web: www.agriturismo-olmigrossi.com
E-mail: info@agriturismo-olmigrossi.com
Tel. +39 055 2313883

Alberghi - Hotel a Impruneta

Hotel Bellavista

Hotel Bellavista

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011083

L' hotel Bellavista si trova in piazza Buondelmonti nel centro di Impruneta. Recentemente ristrutturato mantiene la storica struttura nello stile e negli arredi, ma è dotato di tutti i comfort. Le camere sono in stile toscano, con pavimenti in cotto.....
Sito web: www.bellavistaimpruneta.it
E-mail: info@bellavistaimpruneta.it
Hotel Villa Ambrosina

Hotel Villa Ambrosina

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2020491

L' hotel Villa Ambrosina si trova a Tavarnuzze immerso nella campagna toscana e nel verde del Chianti vicino all'uscita autostradale A1 di Firenze Impruneta. Le camere sono comode confortevoli e arredate in tipico stile fiorentino.......
Sito web: www.villa-ambrosina.com
E-mail: info@villa-ambrosina.com

Bed and Breakfast a Impruneta

B&B Residenza il Colle

Bed and Breakfast Residenza il Colle

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2010100

Il B&B è situato ad Impruneta, a soli 10 km dal centro storico di Firenze ed ai confini del Chianti. Il Bed and Breakfast, splendida colonica vicino Firenze offre agli ospiti una vista bellissima sulle dolci colline fino a Fiesole.......
Sito web: www.residenzailcolle.it
E-mail: info@residenzailcolle.it

Ristoranti a Impruneta

Trattoria dal Contadino

Trattoria dal Contadino

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011797

Il nostro ristorante vi offre i migliori piatti della tradizionale cucina toscana, è il perfetto ambiente dove organizzare i vostri eventi speciali come matrimoni, comunioni e cresime o cene di lavoro........
Sito web: www.inalbi.it/trattoria-dal-contadino
E-mail: info@inalbi.it

Artigiani del Cotto di Impruneta

terrecotte mital

Terrecotte Mital

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011414

La Fornace Terrecotte Mital della Famiglia Mariani ha una presenza centenaria per un lavoro antico inserito nella storia secolare di Impruneta e del suo "cotto pregiato"......
Sito web: www.terrecottemital.it
E-mail: info@terrecottemital.it
Fornace Masini

Fornace Masini

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011683

La fornace Masini realizza a mano i propri prodotti per arredamento interno ed esterno (vasi, orci, cassette, ceste, fontane, statue e oggettistica varia).....
Sito web: www.fornacemasini.it
E-mail: info@fornacemasini.it

Cantine, Enoteche e Altre Attività a Impruneta

Agricola Inalbi

Azienda Agricola Inalbi

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011797

Situata sulle colline nei dintorni di Firenze, l'Azienda Agricola Inalbi si estende su una superficie di 50 ettari, ripartiti in 20 ettari di Chianti Colli fiorentini DOCG e vino da tavola IGT, 25 ettari di oliveta e 5 ettari di boschivo......
Sito web: www.agricolainalbi.it
E-mail: info@agricolainalbi.it
Agricola la Querce

Azienda Agricola La Querce

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2011380

L'azienda agricola si trova sulla bella collina che sia affaccia su Impruneta nel cuore della zona di produzione del Chianti Colli Fiorentini. Ha un'estensione totale di quarantadue ettari tra vigneti e oliveti......
Sito web: www.laquerce.com/azienda-agricola
E-mail: info@laquerce.com
Fattoria di Bagnolo

Fattoria di Bagnolo

Impruneta, Firenze - Tel. +39 055 2313403

La Fattoria di Bagnolo è rinomata per la produzione di vini di alta qualità riconosciuti ormai da diversi anni dalle più prestigiose guide di settore e dagli appassionati, che ricercano prodotti di nicchia.......
Sito web: www.bartolinibaldelli.it
E-mail: info@bartolinibaldelli.it
La Bottega del Buongustaio

La Bottega del Buongustaio

Impruneta, Firenze - Tel. +39 334 5244862

Alla Bottega del Buongustaio si possono trovare prodotti tipici toscani , insaccati di ottima qualità, pasta fresca, pane casalingo, frutta e verdura , vasto assortimento di vini e quanto altro ancora per deliziare il vostro palato.......
Sito web: la bottega del buongustaio
E-mail: labottegadelbuongustaio@rtd-italy.com

Impruneta


Gestione: Bjuice Srl - Tourism Holiday
Via A. Capitini, 8 50023 Impruneta (FI) - R.E.A. 633693
Cod. Fisc. - P.IVA - Registro Imprese di Firenze n° 06503400480